PALMA DI DIO di Sergio Nazzaro

E' davvero molto tempo che non scrivo più di libri.
Impossibile, però, non raccontare del vortice che mi ha letteralmente inghiottita.

PALMA DI DIO, di Sergio Nazzaro, ti prende alla gola, ti toglie il fiato e non ti lascia fino a quando non hai chiuso l'ultima pagina.

Non è una storia edificante, di quelle che alla fine ti senti migliore.

Sconvolge nella sua crudezza che sa di poesia.

Uno straziante poema che conduce il lettore ad una passione che di divino ha ben poco; è tutta umana.

Attraverso le stazioni della via crucis, l'autore racconta, senza mai indulgere in giudizi nè positivi nè negativi, col distacco di chi vuole non colpire tanto la pancia, quanto mettere in allerta la mente, la vita di Paola, giovane studentessa del "paese", un paese che è quel Sud periferico, tra il capoluogo e la campagna, dove ritagliarsi uno spazio di vita può costare la palma del martirio.

Non voglio raccontare nulla di più. Tolglierei solo spessore ad un romanzo che è narrazione e inchiesta, che colpisce allo stomaco con la potenza della verità, scomoda, ma molto vicina a ciascuno di noi.


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