PASSEGGIANDO PER ROMA

 Se Bologna è "una vecchia città coi fianchi un po' molli", quanto ad anzianità, Roma non scherza!

Ogni volta che mi capita di tornarci, ho la sensazione di essere ospite di un'anziana nobile decaduta.

Tutto parla del passato, poco mi fa intravedere il futuro.

Diversa mi pare Napoli, dove ho trascorso le vacanze di Pasqua, dopo 16 anni di assenza.

L'ho ritrovata, con le sue ineguagliabili bellezze, ma l'ho anche riscoperta nel suo rimettersi in gioco guardando al domani. Le ho detto quindi un arrivederci, e me ne sono andata felice di averla trovata in buona salute.


Con Roma l'addio ha sempre un qualcosa di definitivo. 

E' estate il Lungo Tevere è vivo di locali, ristoranti, gruppi musicali che allietano la sosta.

Eppure ... c'è sempre un eppure. Per me è sempre autunno. 

Un autunno assolato e caldo, tanto da scottare, ma è autunno nella malinconia che mi prende quando la guardo, non più distratta dalle sue bellezze.

Mi ricorda quelle anziane signore che vivono dei loro vecchi fasti e non si accorgono che, intanto, la pelle si è fatta cadente e il rossetto s'insinua tra le increspature delle labbra. 

Bella è sempre bella, ma sempre un po' troppo uguale a se stessa.

Io Roma la vivo a piedi, macinando, passo dopo passo, chilometri, perché mi piace spiarla quando, distratta, non si mette in posa.

Concedermi il tempo di una sosta e riprendere il passo affaticato dal caldo.

Ieri, però, il vento ha reso tutto più leggero.

Non volendo pranzare, a Campo de' fiori, ho avuto l'ardire di prendere una granita siciliana pagandola uno sproposito.

Ma come si fa a farsi ingbolare così, dico io? E sì che di granite vere me ne intendo ... 

Sarà stato il sole, la voglia di fresco ... ho ceduto: grattachecca bella e buona e carissima, visto che stava dentro ad un triste bicchiere di carta.

E poi, cammina, cammina alla volta di Villa Borghese, la sete ha ricominciato a bussare alla gola e allora ... dopo aver schivato i 300 ristoranti che affollano ogni cantone e ti invitano a mangiare, con 35°, dalla carbonara alla lasagna, che solo un turista del Nord Europa può fare tutto ciò alle 11:00 ... ci siamo accomodati in un piccolo bar di Via Senato.

Ci sembrava tranquillo e poco pretenzioso. Ma ... ci sbagliavamo! Io e Alessio abbiamo ordinato un caffè freddo shakerato, Nina un tè al limone e un panino con prosciutto. 

Mai visto un caffè shakerato così ristretto, e poi dicono dei liguri ! E il panino al prosciutto è risultato essere alla mortazza, ma di quelle di plastica, ragion per cui, è stato restaurato con cucchiaiate di salsa piccante, senza chiedere se la si desiderasse che ... persino quando compri un kebab ti chiedono se vuoi "piacanta".

Totale della favola: altra mazzata!

Quindi si decide basta bar.

Cammina cammina, siamo ormai giunti alla fine della nostra traversata quando, davvero stanchi, individuiamo un bistrot all'aperto: il BIBLIOBAR.

Splendida la posizione: dietro Castel Sannt'Angelo, in una bellissima area verde da cui si scorge "la santità der Cupolone".

Di cosa si tratta? Un locale con libri consultabili o con possibilità di prestito. Curatissimo in ogni dettaglio, con prezzi giusti e prodotti buoni!

Consigliatissimo per chi si volesse concedere una pausa, magari sul far del tramonto!

E oggi? Oggi è tosta: tra poco si parte alla volta del Circo Massimo per il concerto dei novelli re e regine di Roma: Maneskin.

Se sopravvivo, racconto ...

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