RIFLESSIONI VESPERTINE

18.59 di sabato sera. Caldo e umidità la fanno da padroni e il web annuncia provvedimenti da parte dell'esecutivo in materia scolastica.
Prima notizia: via le prove INVALSI (per i non addetti ai lavori, le prove a carattere nazionale di italiano e matematica).

Ho pensato: sarà una bufala! No, perchè, parliamone, dopo anni di "pippotti" ministeriali sulla validità e veridicità delle suddette prove, dopo panegirici su panegirici sulla loro bontà e autenticità, dopo averci frantumato l'anima su letture dei dati, revisione della didattica tutto in vista della tanto decantate e agognate prove, ora, di punto in bianco, basta!

Punto! Tutto azzerato.

Il caldo fa brutti scherzi...

Premetto, non sono mai stata una loro sostenitrice, o meglio, ritenevo e ritengo ancora oggi che, per quel che concerne la mia materia, lettere, insegnare ai ragazzi a cimentarsi con l'analisi del testo, male non faccia.

Molti test di ammissione a facoltà o scuole di specializzazione prevedono appunto l'analisi di un brano.

Penso comunque che l'analisi testuale possa essere affrontata in differenti modi, non solo mediante le famigerate prove e i loro surrogati.

Ciò che non mi ha mai coinvinto è stato l'inserirle come prova d'esame a tutti gli effetti.

Mi spiego meglio: le famose prove, fino ad una decina di giorni fa, facevano media con le prove scritte. Spesso alcuni ragazzi, anche validi e meritevoli, che si erano distinti per serietà e capacità nell'arco del triennio, si sono visti penalizzati proprio dall'INVALSI.

Tornando a monte... ma allora, o sono valide queste prove, oppure ci hanno preso in giro fino ad oggi..

Mi domando cosa ci sia dietro... Quali interessi, soprattutto mi domando... ma a livello pedagogico.. ma chi hanno messo?

E adesso birretta!

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