RMN che esperienza !

Inutile ribadirlo, perchè quanti mi conoscono sanno che sono un po' claustrofobica, ma in questo contesto la premessa è d'obbligo.

Per tutta una serie di situazioni che non sto ad elencare perchè noiose, mi viene prescritta una risonanza magnetica cervicale. Subito mi accerto che la "macchina" sia di quelle ultima generazione, aperte: risposta negativa! Chiusa!

Parte la fifa: come fare ad affrontare il tunnel quando anche l'ascensore, spesso, praticamente sempre, è un ostacolo?

Un'amica medico mi dice:"Semplice, con 20 gocce di valium vai che è una bellezza!".

Arriva così il fatidico giorno: mi preparo, porto con me tutta la documentazione pregressa e una bella bottiglietta di acqua minerale naturale con tanto di bicchierino e la "magica medicina".

Sono un po' scettica, perchè temo che le goccioline possano rincoglionirmi troppo, così opto per un dosaggio di 15 gocce.

Bevo e attendo.

Al momento della chiamata alle armi sono un po' intesita: immagino cuniculi bui e tetri che attendono di fagocitare il mio corpo, invece mi accoglie una dottoressa molto gentile che mi mostra la machina e il suo funzionamento.

Quindi mi sdraio e lascio che il tutto avvenga, sempre ad occhi rigorosamente chiusi.

Ecco che mi sento risucchiare all'interno del tunnel e poi una serie di rumori inquietanti.

Scatta a questo punto la fantasia e, complice il valium, fingo di essere ad un rave party e provo a "godermi" il viaggio.

All'inizio il respiro non è rilassato e la salivazione è fantozzianamente azzerata, ma mano a mano che la "unza" procede anche il mio battito si regolarizza e il tempo scorre più placido.

Poi una mano mi avverte che abbiamo finito e io scendo alla fermata prestabilita.

Ho viaggiato?  Questa la domanda che mi pongo e alla quale do una laconica riposta: ni.

Il vero viaggio l'ho fatto lo scorso sabato sera a bordo di un pianoforte.

Meglio di una sostanza psicotropa!

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