E' un sacco di tempo che non scrivo ... diciamo del quotidiano.

Oggi però mi sento un po' inquieta, davvero alla vigilia del primo giorno di scuola.

Come se non ce ne fossero stati di primi giorni !!

Da che ho la facoltà di ricordare, dal 1977,giorno della mia prima elementare, la mia vita è stato tutto un primo giorno di scuola, inizialmente da studente, poi dall'altra parte della cattedra.

Ma quest'anno è particolare, quasi l'inizio di un nuovo corso, una sorta di spartiacque tra il prima e il dopo, il 1492 del XXI seccolo, per intenderci.

E questa cosa qua, non mi piace, o, almeno, non mi piace per come il cambiamento sta avvenendo, indotto, senza possibilitò di mediazione.


Non sono refrattaria ai mutamenti; se guardo dietro alle mie spalle tutti i detriti delle scelte cambiate, mi dico che, anzi, al mutare della mia storia personale sono avvezza.

E' che qui io non ho scelto un bel niente e neppure chi mi sta attorno.

Signori, o così, o ciccia.

Sì, sono una "tanticchia" in subbuglio.

Non mi riesco ad immaginarmi dietro ad una cattedra che sa di confino.

Amo camminare, mentre spiego, sedermi anche sui banchi dei ragazzi. Mentre leggo la cattedra è il posto dove di preferenza adagio le mie natiche.

Non saprei come definire il sentimento che da ieri sera mi pervade. E' indistinto e nuovo. Paura? No. Emozione? Direi no anche a questo, sebbene sia emozionata all'idea di incontrare nuovamente i ragazzi. Agitata? Neppure.

Sconcertata? Be', visti gli scorsi mesi, dovrei averci fatto il callo.

E' un po' quando si viene trascinati alla visione di un film che non si era mai preso in considerazione. 

Sei lì, sulla soglia della sala e l'unico pensiero che ti attraversa la mente è: "chediocelamandibuona".


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