Sagra di Baggio sagra di tutti

Ho appena terminato la lettura dell'ultimo romanzo di Carlotto e mi stavo apprestando a scriverne due righe, quando ho letto la sconcertante notizia del l'esclusione alla sagra di Baggio di due delle realtà più attive del quartiere: Dimensioni Diverse e Share Radio.

Carlotto non me ne vorrà se accantono per un po' il suo splendido libro, ma davvero non me la posso tenere.

Non ho parole per manifestare tutto il disgusto che provo per la decisione presa arbitrariamente dall giunta, una decisione che non mi vergogno a definire pura prepotenza.

E non sto neppure a buttarla in politica, perché ho troppo rispetto per questa nobile e grande disciplina, e ciò che la giunta ha appena decretato non è una decisione politica. È' semplicemente prevaricazione.

La sagra di Baggio e' di Baggio, di tutti i Baggesi, non della ristretta cerchia degli amministratori.

Un quartiere che vive e cresce grazie soprattutto alle iniziative delle differenti associazioni che quotidianamente operano.

Tra queste Dimensioni diverse, da anni attiva e presente in tutte le maglie del territorio, vigile e attenta ai bisogni e al sentire di questo lembo di Milano che, negli anni, da turbolenta periferia si è' trasformata in ambito luogo dove vivere e incontrarsi.

E mentre la politica pontifica e non fa e quando fa farebbe meglio a non fare, Dimensioni diverse ha, da sempre, messo in piedi progetti.

Share radio ho avuto modo di conoscerla da poco, ma in questo poco ho potuto toccare con mano la grande capacità di raccontare questo eterogeneo territorio. 

La decisione presa dalla nostra illustre giunta ha tanto in sapore della rivalsa nei confronti di chi non si è schierato col potere, ma semplicemente ha rivendicato il proprio diritto alla libero pensiero.

In una città in cui si ricorre ancora alla censura per fermare il movimento delle idee quale posto può mai esserci per il futuro.

Una città che va a braccetto coi palazzinari e chiude i centri sociali perché ... Perché non fanno pecunia.

Una città che non concede spazi di aggregazione perché è l'aggregazione che fa paura.

E parlo a ragion veduta di città e non di quartiere perché Baggio è' città, una piccola città' complessa e composita che ha radici ben definite.

Mi auguro che tutti noi Baggesi si faccia qualcosa per manifestare il nostro dissenso rispetto a questa inaccettabile censura che rimanda l'eco di censure lontane.

Lo scorso 25 luglio, alla pastasciutta partigiana a casa Cervi, Adelmo, figlio di Aldo, ha lanciato una sfida: essere tutti partigiani.

Bene, essere partigiani significa parteggiare, schierarsi. 

Baggio vanta un passato antifascista, un passato che questo brutto episodio può solo imbrattare.

Allora dico: schieriamoci
Manifestiamo il nostro dissenso e facciamo in modo che nessuno sia escluso.

Se non possono esserci Dimensioni diverse e Share radio non andiamo neppure noi!

Facciamo sapere ai nostri politici locali che I Baggesi boicottano la festa perché se non può essere festa di tutti allora che diventi festa di nessuno.

Associazioni di quartiere, singoli cittadini... Proviamo!

Perché indignarsi va bene, ma indignarsi e non fare nulla non ha senso; genera solo rabbia e frustrazione.


Perché far passare sotto silenzio un precedente tanto grave può solo nuocere a tutto il quartiere.




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