Ma chi ti ha chiesto niente!

Sono ormai giorni che FB mi ricorda che tra poco sarà il mio compleanno:"Donna, il tuo compleanno si avvicina ..."
Tanto pere cominciare parliamone: Donna. Tutte le volte che lo leggo vado col pensiero alle fiction televisive anni Ottanta modello Dallas e mi sale un misto di nausea e raccapriccio.

Proseguiamo. Ma se uno volesse, diciamo così, procrastinare il ricordo del proprio genetliaco, avrà pure il diritto di appellarsi ad una amnesia transitoria!

E poi, continuando, ma a FB cosa importa?

Io non amo festeggiare il compleanno, da sempre, non solo post 40!

Fortuna ha voluto che cada il 3 gennaio, quando il mondo, "stracco" per le festività e appesantito dai ripetuti cenoni, lascia che passi in sordina. E lasciamo che la sorte segua il suo corso, dico io!

Anche da piccola odiavo torte e candeline e l'obbligo di doversi sorbire i "Tanti auguriiii a teeee ...".

Avrei preferito nascondermi in un anfratto buio buio piuttosto che essere esposta a tale tortura. Tutti che ti guardavano nell'attesa di un tuo sorriso, un gesto che rivelasse una gioia difficile da contenere. Invece a me gli occhi si inumidivano e dovevo fare uno sforzo titanico per non scoppiare a piangere.

I miei genitori, grazie a Dio, neppure loro sono mai stati amanti delle feste in pompa magna e questo ha fatto sì le grandi celebrazioni siano durate non molto.

Da adolescente, poi, evitavo accuratamente di trovarmi invischiata in situazioni allargate.

Ho sempre preferito le situazioni sobrie: alzarmi, sentire il calore di coloro a cui sono legata, vestirmi e fuggire in un museo alla ricerca di una bella mostra che nutra i miei occhi e il mio animo.

Poi, forte di tanta bellezza, rientrare e, al limite, brindare con pochi intimi, senza insistere troppo sul mio compleanno.

Poi un bel libro e ... Buonasera!

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