Meno 3 ai 50

E siamo giunti anche ai 47, meno 3 ai 50!

Detta così fa un po' impressione, ma è la sacrosanta verità! Sono volati, espressione che proprio non mi garba, ma che esprime bene la velocità con cui dai trenta mi sono trovata in un attimo a 47.

Mi è bastato distrarmi un attimo, e all'improvviso mi sono ritrovata ad una passo, no dai, a tre passi dai 50! Praticamente ho quasi mezzo secolo.

Mobili e dipinti iniziano ad acquisire un valore artistico dai 50 anni in poi. In breve: sono quasi un oggetto d'antiquariato e, come tale, inizio ad aver bisogno di qualche piccola manutenzione.

No non parlo di chirurgia estetica. Piuttosto di una lucidatura qua e là: un contorno occhi più deciso, una maschera alla vitamina E. Nel piano del "rimettiamoci in sesto" rientra anche l'iscrizione in palestra, decisione che ha turbato, e non poco, gli amici intimi che conoscono la mia radicata idiosincrasia per lo sport.

Già , perché fino allo scorso anno, salvo il minimo indispensabile per mantenere eretta la postura e non bloccarmi causa tre vertebre schiacciate, nulla facevo.

Bicicletta per spostarsi da un luogo all'altro senza dover impazzire alla ricerca del parcheggio per l'auto, non certo per macinare chilometri ... D'estate belle passeggiate tra i monti con meta finale piattoni di tagliatelle ai funghi, nuotatine corroboranti al mare. La mia attività fisica si concludeva così.


Essendo sempre stata longilinea è piuttosto magra, come dire, dormivo sugli allori, tanto per usare frasi trite e ritrite.

Tutto il poco che doveva stare su, stava su da solo ... Perché darsi tanto da fare?

Le cose sono un poco cambiate. Ora la carne inizia a ribellarsi e le giunture vanno oliate. Così eccomi nel magico mondo del fitness a me familiare come un centro commerciale è familiare a un rinoceronte.

E poi le sorprese quando meno te lo aspetti. Sei lì, davanti allo specchio del tuo bagno in montagna. Dopo mesi di stress finalmente rilassata, quando la luce radente che filtra dai vetri sottolinea un piccolo solco che tu non avevi mai notato. Proprio lì, sotto l'occhio destro, dove tu ti accanisci con contorno occhi e correttore per mimetizzare le occhiaie, figlie delle poche ore che, ancora oggi, dedichi al sonno.

È lì che ti guarda e ti ricorda che TEMPUS FUGIT e tu puoi solo stargli dietro come puoi è meglio che puoi.

Subito mi è scattata la sindrome da Vitangelo Moscarda, il protagonista di "Uno, nessuno e Centomila", quando, anche lui, come me, davanti allo specchio, nota che il naso gli pende a destra, o sinistra, non ricordo mai la direzione.
Questo lo porta a mettere in piedi un ragionamento complesso che non sto neppure a riassumere, ma che, in parte, ha contagiato pure me.

Quando mi capita di incontrare vecchi compagni di scuola, amici che non vedo da anni, anch'essa ventina, mi capita di pensare tra me e me:"Caspita, com'è invecchiato!" .

Ora, anche loro incontrano me e, complice la ruga, mi domando cosa vedano in me.

Perché, tempo burrone, dentro ti senti sempre quello di un tempo, ma la scorza, quella spesso non mente.
Anzi, voglio esser spingerà fino in fondo. Anche dentro qualcosa e' cambiato, anzi, più di qualcosa.

Anche se la voglia di farle, fare cose, che so, leggere, andare a teatro, a concerti, organizzare cene con gli amici, c'è, le forze, spesso, vengono meno.

Soprattutto soffro nel non riuscir a fare più cose con la mia famiglia: gite, viaggetti ... E così aspetto le vacanze, come ogni mortale ... Ma questa è un'altra storia

Dicevo, cerco di rubare ore al sonno pe dialatare le giornate, le mie occhiaie ne sono testimoni, ma anche così le cose che riesco ad infilare in una giornata sono sempre meno di quelle che avrei voluto fare.

Niente, effetto dell'età! Crogiolarsi un po' nel giorno del proprio compleanno ci sta...

Soprattutto quando coincide con l'ultimo giorno di permanenza in montagna ...

Quindi brindo ai miei 47 e ... Sincera? Il bilancio fino qui, elucubrazioni a pare, e' stato positivo.


Commenti

  1. cara Martina, che dire? io sono a tre passi dai sessanta! eh eh...si può fare!! condivido molto, ma mi permetto di dire che é bello anche rallentare, amare qualche ruga e qualche pelle casca te, sentirle come ferite di guerra e essere grati dei combattimenti superati anche se non sempre vinti!! e scoprire che l'esperienza che ha reso anche qualche sconfitta meno amara é anche essa una ricchezza e un dono per cui essere grati! buon compleanno...perché il meglio deve ancora venire!!!

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