Tempo dilatato

Strana invenzione il tempo.
Ci sono giorni in cui le ore sembrano non bastare mai e altri in cui tutto appare dilatato, quasi senza confini.
Più volte, nel corso dell'anno, tra le mille frenetiche corse per incastrare tutto l'incastrabile, ho sognato di trovarmi sola, nella mia casa con il Tempo a mia completa disposizione. Senza accelerazioni o ritardi, solo il ritmo che ci è dato di sentire.
Il privilegio di riempire le ore con ciò che più si desidera: leggere, sonnecchiare, assaporare la musica ad occhi chiusi stesi sul proprio divano, oppure tuffarsi ad occhi aperti nel proprio passato per catturare attimi che ci sono sfuggiti, sensazioni che non abbiamo saputo cogliere, parole che abbiamo ascoltato troppo disartatti, paure che ci hanno paralizzato è ancora adesso ci tolgono il fiato.
Sta lì, tutto quanto lì, allunghi una mano e cancelli o riscrivi o colori.
Il tentativo, vano forse, di riaggiustare quello che si era rotto, o, almeno di rincollare quei frammenti che ancora giacciono sotto il tappeto dove noi li avevamo messi. Non so, forse è pura fantasia.
Vale la pena però il tentare.
Magari è solo un qualche rimasuglio quello che è rimasto incollato alla nostra pelle, eppure impedisce il respiro, profondo e pieno.
A smuoverlo basta un evento, un'immagine: tutto torna ad essere reale. Le paure, le nostre proiezioni mentali diventano tangibili al punto da sbarrare la strada al naturale fluire della vita. Quanto si era convinti di aver tenuto sotto controllo scivola via, pulviscolo in controluce. Si è di nuovo al via, in un continuo gioco dell'oca tra soste di un turno, balzi indietro e i dadi che non danno mai il numero utile a giungere all'arrivo.
Far fluire le cose, pare poco, un niente e invece dentro quel niente c'è tutto il peso dl mondo.
Oggi ho sistemato parte della libreria e spolverando e sfogliando i vari volumi ho provato a cercare la soluzione. Non c'era, o, almeno, io non sono riuscita a trovarla.
Allora sono tornata a rifugiarmi tra i versi di Wistawa Szymborska ...
E ho trovato ristoro.
Trascrivo questo testo perché ... Perché è bello e semplicemente vero

OGNI CASO

Poteva accadere.
Doveva accadere.
È accaduto prima. Dopo.
Più vicino. Più lontano.
È accaduto non a te.

Ti sei salvato perché eri il primo.
Ti sei salvato perché eri l'ultimo.
Perché da solo. Perché la gente.
Perché a sinistra. Perché a destra.
Perché la pioggia. Perché un' ombra.
Perché splendeva il sole.

Per fortuna là c'era un bosco.
Per fortuna non c'erano alberi.
Per fortuna una rotaia, un gancio, una trave, un freno,
un telaio, una curva, un millimetro, un secondo.
Per fortuna sull'acqua galleggiava un rasoio.

In seguito a, poiché, eppure, malgrado.
Che sarebbe accaduto se una mano, una gamba,
a un passo, a un pelo
da una coincidenza.

Dunque ci sei? Dritto dal l'attimo ancora socchiuso?
La rete aveva solo un buco, e tu proprio da lì'?
Non c'è fine al mio stupore, al mio tacerlo.
Ascolta
come mi batte forte il tuo cuore








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