SPLENDORE

Come tutti i romanzi che lasciano un solco profondo dentro di me, anche con Splendore ho lasciato che le parole si sedimentassero sul fondo del mio io prima di riuscire a dire.

Anche adesso, a distanza di ore, fatico a parlarne per paura di banalizzare una storia così intensamente vera.

Se fossi costretta a raccontare con una sola parola di cosa tratta l'opera, questa parola sarebbe amore. Amore in tutti i suoi multiformi aspetti e amore come passione, che ti travolge e oppone resistenza allo spazio, al tempo.

Roma, anni Sessanta: due ragazzini della scuola elementare, due mondi divisi da un ascensore: un mondo che sta in alto e uno in basso.

Due vite parallele che si lambiscono e non si vogliono incontrare fino al termine del liceo, quando, complice una gita scolastica in Grecia,  Guido e Costantino si guardano al di là della semplice apparenza e scoprono un'attrazione fino ad allora negata.

Diffcile ammettere che l'amore sta urlando i loro nomi.

Poi un giorno, su una spiaggia, dentro una tenda canadese,  i loro corpi non mentono più: è la gioia, il sentirsi liberi di essere finalmente se stessi, di amare e essere amati.

Tutto però deve essere procrastinato: il servizio militare, il viaggio a Londra. E il silenzio, un silenzio che culla la passione dei protagonisti per anni, lo ninna, ma non lo sopisce.

I ragazzi crescono, prendono strade diametralmente diverse, si sposano: moglie, figli.

La normalità a lungo riconcorsa è ormai raggiunta e con essa la tranquillità.

Ma l'amore non consente tregue troppo lunghe.

Di nuovo l'incontro, di nuovo la passione, un amore forte e carnale.

Poi ancora una volta il silenzio.

Complice nuovamente un lutto, Guido torna a Roma.

Costantino è lì e, come molti anni prima, una nuova spiaggia è stata apparecchiata dal destino per custodire i sogni interrotti e ricuciti dal tempo.

Una brutale aggressione spezza l'incanto: Guido e Costantino, seguiti da un gruppo di adolescenti, vengono violentemente picchiati e rischiano la morte.

Il sangue svela il loro segreto. Le mogli accorrono in loro soccorso, premurose e ferite.

Tutto viene ricondotto a una normalità che le cicatrici disegnano sulla pelle dei due uomini.

Sembra tutto perduto: il matrimonio di Guido va in pezzi e le droghe sintetiche diventano l'unico modo per rendere sopportabile un presente che sa di sconfitta.

Poi di nuovo si riemerge, l'equilibrio, fragile e precario è ristabilito.

Una lettera da Roma, dopo anni di buioi e disillusione, spezza un quotidiano fatto di resa e risalita.

A cavallo della sua moto, come un cavaliere sul suo destriero, Guido corre da lui, da lui che non ha mai dimenticato, da lui che la sua carne ha sognato nel dolore e nel delirio.

E' arrivato il loro momento per essere felici e non importa quanto è accaduto, non importano le macerie, i feriti.

Ma la strada ancora una volta devia: Costantino rivela all'amico la causa del loro rapporto.

Guido, sicuro della sua verità, riparte, il mare e il sogno di una Grecia lontana nel tempo lo accolgono.






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