Ci risiamo!

Lo sapevo che sarebbe finita così, perché è sempre così che termina la vacanza: un groppo in gola che  non ne vuole sapere di sciogliersi.

Mancano davvero pochissimi giorni al rientro a Milano, troppo pochi.

Come sempre il tempo e'volato e io sono giunta impreparata all'arrivo.

Mi guardo intorno e cerco di riempirmi gli occhi dei colori e delle forme delle mie montagne, quelle montagne che, per mesi, saranno sono uno sbiadito ricordo rinfrescato da qualche sparuta fotografia custodita nel cellulare.

Questi profili dolci e sinuosi che somigliano tanto ai fianchi tondi e accoglienti delle donne emiliane fanno parte del mio DNA e, quando mi sento oppressa, o triste o fagocitata dalle mille incombenze dell'anno, e' a loro che torno col pensiero.

Chiudo gli occhi e li immagino avvolti nella luce tagliente del mattino o sfumati dai colori caldi della sera. Così fingo di rannicchiarmi tra le loro conche e provo a ricreare quel ristoro che qui trovo solo volgendo intorno lo sguardo.

Ed è sempre così che va a finire, con questo sbriciolarsi di malinconia come le palline di pane di Pollicino, forse per non dimenticare mai la strada.

Anche oggi, a tavola, mentre addentavo un profumatissimo pezzo di Reggiano, ho cercato di imprimere nella memoria ogni sfumatura di sapore, masticando lentamente, accarezzando con la lingua ogni millimetro di formaggio nella mia bocca.

Già, perché anche se al momento della partenza faccio scorta per i mesi invernali, e' diverso, completamente! Un surrogato di piacere e felicità per accontentare il palato e lo spirito.

Ieri, poi, sono andata al Rifugio Bargetana, uno dei luoghi che preferisco, e anche lì, nonostante la fatica (che bello, però !), ho fatto incetta di colori, sapori, suoni, tutto per ricordare a me stessa, una volta riprecipitata nel grigiume della città, che c'è casa mia che mi aspetta.

Insomma, corsi e ricorsi storici!

Nulla di nuovo, eppure non riesco mai ad abituarmi, anzi, più invecchio e più mi incancrenisco in questo volermi aggrappare a brandelli di attimi che stanno a poco a poco consumandosi.




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