TUTTO MI SFUGGE UN PO'
Cerco di fare il punto.
Tutto mi sfugge un po'.
Temo per le persone che amo, in particolare per mia madre e le mie e i miei zii.
Sono anziani, sì, ma l'amore non ha età.
Ieri, al Parco delle cave, ho sentito una donna sui 55 anni lamentarsi per le misure precauzionali prese a causa degli over 75.
Vecchio, giovane ... è tutto relativo. Sono stata sul punto di risponderle che lei, per un quindicenne è vecchia e non merita cure adeguate.
La presenza di Nina mi ha frenata. Non avrei avuto un tono conciliante e così sono passata oltre, scuotendo solo il capo.
Il suo discorso, però, mi è rimasto sullo stomaco.
Di nuovo quella sensazione di distanza umana, ma non da Coronavirus, no, da ignoranza.
Il vero male che dobbiamo curare oggi, insieme all'indifferenza e all'incapacità di fare un passo indietro e avere l'enorme forza di dire:"Sai, mi spiace per quello che ho detto ... fatto ...anche solo pensato. Facciamo che riprendiamo da qui e continuiamo il nostro cammino. Perchè sei importante per me, anche con tutte le tue imperfezioni, che sono uniche".
Io ho avuto questa fortuna, perchè un'amica ha trovato l'energia e l'umiltà di tendermi la mano e di chiedermi di proseguire insieme non in nome degli errori commessi, ma in nome del nostro enorme affetto.
Ecco, mi auguro di poter essere altrettanto lungimirante e concedermi il privilegio di mettere a tacere l'orgoglio per ritrovare le persone che amo.
Vedo tanta indifferenza intorno a me, reale o presunta. Mi domando se ne valga la pena, quando basta uno starnuto per cambiarci la vita.
Ciò che abbiamo avuto fino ad oggi è stato un meraviglioso dono, non è detto che ci sia per sempre.
Forse, se qualcosa di buono può avere questa slavina che ci sta travolgendo, è proprio nel rivoluzionare molti aspetti del quotidiano, proprio come la neve che, quando precipita e seppellisce, cambia il panorama.
Tutto mi sfugge un po'.
Temo per le persone che amo, in particolare per mia madre e le mie e i miei zii.
Sono anziani, sì, ma l'amore non ha età.
Ieri, al Parco delle cave, ho sentito una donna sui 55 anni lamentarsi per le misure precauzionali prese a causa degli over 75.
Vecchio, giovane ... è tutto relativo. Sono stata sul punto di risponderle che lei, per un quindicenne è vecchia e non merita cure adeguate.
La presenza di Nina mi ha frenata. Non avrei avuto un tono conciliante e così sono passata oltre, scuotendo solo il capo.
Il suo discorso, però, mi è rimasto sullo stomaco.
Di nuovo quella sensazione di distanza umana, ma non da Coronavirus, no, da ignoranza.
Il vero male che dobbiamo curare oggi, insieme all'indifferenza e all'incapacità di fare un passo indietro e avere l'enorme forza di dire:"Sai, mi spiace per quello che ho detto ... fatto ...anche solo pensato. Facciamo che riprendiamo da qui e continuiamo il nostro cammino. Perchè sei importante per me, anche con tutte le tue imperfezioni, che sono uniche".
Io ho avuto questa fortuna, perchè un'amica ha trovato l'energia e l'umiltà di tendermi la mano e di chiedermi di proseguire insieme non in nome degli errori commessi, ma in nome del nostro enorme affetto.
Ecco, mi auguro di poter essere altrettanto lungimirante e concedermi il privilegio di mettere a tacere l'orgoglio per ritrovare le persone che amo.
Vedo tanta indifferenza intorno a me, reale o presunta. Mi domando se ne valga la pena, quando basta uno starnuto per cambiarci la vita.
Ciò che abbiamo avuto fino ad oggi è stato un meraviglioso dono, non è detto che ci sia per sempre.
Forse, se qualcosa di buono può avere questa slavina che ci sta travolgendo, è proprio nel rivoluzionare molti aspetti del quotidiano, proprio come la neve che, quando precipita e seppellisce, cambia il panorama.
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