Cosiderazioni al confine

Mi sento confusa e avrei bisogno di mettere in ordine le tante idee che non trovano una loro collocazione.

Quando sto così, mi affido alla parola scritta, perchè segni il passo al mio pensare.

Questa sera fatico a fare spazio alla scrittura.

sono tante le notizie che si rincorrono tra social e tv. Un crescendo di misure che hanno una loro ragione di essere e forse, avrebbero dovuto trovare posto prima?

Non so. Non riesco a essere lucida. Una sottile insinuante inquietudine mi sta attraversando.

Sono un'ipocondriaca dichiarata e, consapevole di questa mia debolezza, ho cercato in questa situazione di essere razionale, a volte, forse, nel tentativo di sedare le mie ansie, anche superficiale.

Ho adottato le misure in vigore, concedendomi però spazi di uscita oltre alla spesa: un aperitivo con Lucia, una cena con Silvia.

Fughe. Forse più da me che dalla situazione in sè.

Strano. Da sempre la lettura è stata la mia dimensione di evasione privilegiata e ho sempre lamentato il poco tempo a disposizione.

In questa occasione ho lasciato il libro sul comodino per cercare in un brindisi ancora uno spiraglio per il contatto umano.

Ho sbagliato? Non lo so. Non so neppure dire se, tornando insietro, lo rifarei oppure no.

So che ora non sono serena. Cosa temo non so.

E' più un senso di colpa nei confronti delle persone che mi stanno vicine: mia madre, mia figlia, mio marito.

E' difficle, però, evitare l'altro, chiuderlo fuori dalla propia dimensione umana. Ma mi adeguerò.

Sono stata al parco con Nina questo pomeriggio e vedendolo affollato, mi sono domandata se ciò che sta avvenendo a tutti noi sia solo un sogno o la realtà.

Il Parco delle cave brulicava di persone, giovani, soprattutto: giocavano, ridevano, si abbracciavano.

Per una frazione di secondo mi è sembrati che quella fosse la normalità.

Poi, subito, sono tornata all'oggi. E il sole, il vento, le risate dei bambini, i passi degli anziani, tutto è risultato dissonante.

Com'è facile mutare le regole del nostro vivere. Ciò che fino a poco fa era più che lecito, anzi, incentivato, diventa proibito.

Ho ripensato alla storia recente. Davvero occorre la distanza del tempo per comprendere. Non sempre si riesce ad essere lucidi e lungimiranti nel presente.

Io non lo sono.

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