E' QUI LA FESTA?


E' QUI LA FESTA?
 
Non avevo mai capito quanto fosse dura e perigliosa la normale vita di un genitore fino a ieri.
Ammetto di essere abbastanza "tarda di comprendonio", espressione cara alla mia nonnetta, visto che sono mamma da ormai sei anni e qualcosa.

Però giuro, fino a ieri il turbinante mondo delle mamme e papà dei compagni di mia figlia non mi era mai sembrato così degno di studio antropologico.

Tipi inverosimili avevo già avuto modo di icrociare tra asilo nido e materna, ma le elementari ... ragazzi, che fauna!

Torniamo al casus belli: ieri Nina viene invitata alla festa di compelanno di un suo nuovo compagnuccio di scuola.

La notizia non mi riempie di gaudio, del resto è noto a chi mi conosce il mio essere restia a socializzare con più di tre individui per volta, però penso che possa essere un' occasione per farle conscere meglio chi dovrà condividere il suo percorso scolastico.
 
Alessio riesce a cavarsela a buon mercato con l'acquisto di un libercolo da portare in dono, salvato dal dover lavorare nel pomeriggio.
 
Rimango sola ad affrontare il bosco sconosciuto.
 
16:45: ci dirigiamo al bar di fronte alla scuola dove è stato allestito un ricco banchetto per grandi e piccini.
 
Apro la porta e vengo investita da un'onda anomala di urla beluine.
 
Mi siedo e sfodero un sorriso di circostanza che ha più il gusto dell'emiparesi che della cordialità, ma che ci posso fare, sono fatta male!
 
Accanto a me il papà di un compagno di classe di Nina, già noto perchè il figlioletto era in classe della mia piccola bestiola anche alla materna.
 
Ci guardiamo esterrefatti per il frastuono e il viavai di bimbi che zampettano per il locale alla spasmodica ricerca di cibo.
 
Fin qui tutto nella norma, ma lui, l'homo laboratores per eccellenza, quello che non è mai vestito come i comuni mortali, ma indossa sempre la divisa del "io sì che produco", mi rivolge la parola.
 
Saggio e imperturbabile mi mette a conoscenza che a Baggio esistono quartieri alti e quartieri bassi, tutto ciò per spiegare a me, povera ingenua, l'origine di tale e tanto baccano.
 
Ergo: responsabili dell'inquinamento acustico sono i "cafoni", quelli che non sanno stare in società.
 
Immobile come una sfinge, senza deturpare il mio sorriso di circostanza, gli faccio sapere che io, proprio io, vengo dai quartieri "bassi", ma proprio che più bassi di così non si può scendere.
 
Sono sul punto di aggiungere che ciò che balza soprattutto all'occhio in questo mondo tanto vario è la differenza tra coglioni e intelligenti.
 
Sto per replicare quando mi appare in sogno l'immagine di Alessio che, come l'arcangelo Gabriele di fantozziana memoria, mi annuncia la mia quinquennale gravidanza alla scuola elementare e mi invita al silenzio.
 
Taccio e ringrazio la provvidenziale apparizione.
 
E non è finita qui, ma il pranzo è ormai pronto e la fame è una brutta bestia!
 
Ah, inizio a stare meglio!

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