MONOLOGO DI UNA QUASI QUARANTOTTENNE ... STANCA

Avete presente quando si è talmente stanchi da desiderare solo un eremo in mezzo a un bosco e il SILENZIO?!?
Ecco, io sono arrivata a questo punto.
Diciamolo pure: il mio capolinea.
Per fortuna non tutte le giornate sono come quella che FINALMENTE STA PER CONCLUDERSI. Anzi, a volte sonoanche peggio.
Ma ... magari uno ha quell'energia per gettarsi tutto dietro alle spalle e dirsi un sano e catartico "CHI SE NE FOTTE".
Oggi no.
Non ho né l’energia giusta, né la forza di fare spallucce.
Non sto a raccontare tutto quello che è avvenuto nel corso della giornata, perché oltre ad annoiare voi, questo mi provocherebbe un ulteriore arricciamento di muscoli.
Posso solo passare alle considerazioni finali: farsi il mazzo e cercare di esserci per le persone a cui si tiene di solito paga. Ma A VOLTE NO.
Come OGGI
Dio, quanto odio trovarmi di fronte a ciò che ho seminato e che, invece di germogliare, si è trasformato in erbaccia da estirpare.
Un’altra immane fatica!
Mi viene spontaneo fare l'adolescente in preda ad una crisi: TUTTA COLPA DEI GENITORI!
E daje a crescerti dicendoti che nella vita è buona cosa essere onesti, esprimere il proprio punto di vista, aiutare gli altri, non tirarsi mai indietro di fronte agli impegni, non mancare di far sentire a chi ci è caro il nostro affetto ... e se sei donna, non fare la gatta morta perché prima di tutto LA DIGNITA’, per dio!!!
Alla fine ... alla fine ci caschi e poi, come diceva una nota pubblicità ... SONO SOLO FATTI TUOI.
Tra i vari mantra della mia formazione c'era anche NON DIRE LE PAROLACCE, ma quello, proprio, non so perché, proprio quello, non l'ho introiettato.
Che, detto tra noi, sarebbe stato anche quello meno dannoso rispetto agli altri.
Partiamo dall’onestà. Concordo, nulla da ridire. Mamma e papà hanno ragione.
L'onestà paga sempre ... magari non in Italia, ma no. sull'onestà mettiamo un bel like.
Esprimere il proprio punto di vista. Già su questo, e qui è colpa del babbo, inizio a essere critica.
Perché esporsi, magari attirarsi le antipatie di qualcuno, fare la parte della spaccapalle che deve sempre dire la sua quando... quando sarebbe mooolto, ma molto meglio, azzerare il pensiero, fare un bel respiro, petto in fuori, accavallare le gambe, magari un paio di volte (si dice che faccia molto "sessi"), e poi dipingersi sul volto un bel sorriso. E così beatamente o beotamente fare cenno di assenso col capo! Dare ragione a tutti.
Così tutti ti vogliono bene, ti sorridono a loro volta, ti considerano una personcina tantoamodino ...
Scorriamo, il tempo è tiranno!
.... Aiutare gli altri... OK, passato
NON TIRARSI MAI INDIETRO DAVABNTI AGLI IMPEGNI, DETTO ANCHE FARSI IL MAZZO!
Su questo punto mettetevi comodi perché l'è lungaaaa!
Mi serve una sinossi.
Siamo sicuri che il farsi il ... paiolo paghi? No, perché il rischio è di avere sempre più incombenze e rotture di scatole.
E poi, siccome sei affidabile, presente, efficiente ... allora, dai affianchiamole anche la "cerebro" di turno, tanto vedrai che in un modo o nell'altro ci salta fuori.
E NO, MISERIACCIA BOIA!!!
Non è così che dovrebbe concludersi la fiaba! Ma dov'è finito il "e vissero felici e contenti"???
Io contenta non lo sono per un cavolo!
Ma come? Più lavoro e più piglio pedate?
Allora bella lì, faccio anch'io quella che non capisce mai una fava, che si addormenta nelle aule, che ... scusa c'è stato un fraintendimento, che ... dai ragazzi spariamoci un film ...
No, cari mamma e papà, il vostro insegnamento è anacronistico.
E adesso tirata finale:
ESSERCI PER GLI ALTRI ... come si fa a dire che non è giusto!
Ma per essere al passo coi tempi io aggiungerei ... poco poco, centellinandoti, altrimenti VIENI DATA PER SCONTATA.
Già, perché tanto è nella tua natura tendere la mano, essere cordiale, essere gentile, anzi no, gentilissima... issimaissima
Grazie ... sei SEMPRE così gentile!
E' quel sempre che dovrebbe farti accendere la famosa lampadina. DINNNN din dinnnnn
Sempre equivale a ... tu ci sarai sempre perché è nella tua natura.
Ed è un attimo diventare trasparente.
Ci sei, parli, comunichi, scrivi pure, ma NON ESISTI. Sei quella gentile. Punto.
Ci sono giorni, come questo, in cui vorrei essere altro.
Completamente.
Mandare a farsi fottere il decalogo di famiglia e pensare solo a quello che davvero mi fa stare bene, senza tener conto delle conseguenze.
Non fare niente. Non essere costretta a fare niente.
Una volta alla TV ho ascoltato un monologo recitato da un'attrice di cui ora non ricordo il nome, che diceva in breve così:
"Un giorno vorrei svegliarmi e ritrovarmi bella, ma talmente bella da non dover fare nulla, neppure alzare un dito, perché c'è chi lo fa per te".
Ecco, anch'io vorrei per un giorno essere guardata e non attraversata dallo sguardo come se si fosse vetro.
Bella e basta. Bella e muta. E sorridente, sempre! Quello non deve mai mancare
Elargire sorrisi come la donna-angelo di Dante del sonetto "Tanto gentil e tanto onesta pare".
Camminare flessuosa per le strade guardando il mondo dall'alto e non dover neppure pensare, perché sei bella e quindi hai tutto ciò che ti serve per essere considerata, apprezzata, stimata e amata.
Per un giorno, non di più, perché, conoscendomi, mi romperei presto le palle.
Ognuno ha un po' il suo ruolo, noooo?
E io, sul palco, non sono la BELLA, sono piuttosto quella che fa ridere, quella che dice la sua, quella che ... però che gentile, anzi gentilissima.
Poi dopo due secondi ti sei già scordato di lei, abbagliato da ben altro.
Allora concludo con una considerazione.
Livia, la mia insegnante di teatro, dice sempre che le parole, per essere vere, devono essere accompagnate da un gesto, autentico, dettato dal nostro sentire più profondo.
Allora adesso io mi concentro e poi sento un forte, fortissimo bisogno di dire, no, anzi bisbigliare un vaffanculo accompagnato dall'autentico e forte gesto dell'ombrello.


Commenti

Post più popolari