SENZA TITOLO

Nello stomaco sento il frullare di farfalle dell'attesa. E non so cosa attendere.
Mi sento in cammino verso una meta che neppure io conosco, ma che mi fa stare bene.

Non m'imprta quando e dove giungerò, ciò che conta è mettere un piedi davanti all'altro e sfidare le nuvole sopra la mia testa sorridendo anche quando minacciano pioggia.

Amo questo percorso fatto di incontri, ritirirate furibonde dentro i  meandri dei miei ricordi, anche quando questi bruciano come ferita aperta.

Sentire la parola sgorgare fluida e frescha come l'acqua dei ruscelli nascosti dal fitto del bosco.

Sentire corpo e mente che si tuffano sotto una coltre d'acqua che attutisce i rumori del quotidiano.

Nascondermi, come bambina sopraffata dal buio della notte, sotto una coperta di note che cullano la mia voglia di continuo divenire.

Ho sognato di essere gravida.

Ho sognato la vita che tornava a pulsare in me.

Sento il mio ventre colmo di vita che diventa gesto che accompagna, nenia che culla.

Vivo il momento bevendo fino in fondo il mio presente, sapendo che adesso è già passato.

Domani non so.

Ora sono e tanto mi basta.

Il tempo scorre e io inganno i secondi facendo scorta di istantanee.


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