LATITANZA
E’ qualche giorno che latito e non scrivo più nulla, complice un po’ di pigrizia e il tomo che sto leggendo. In relax tante sono le cose che ho fatto: gite, cinema, articoli interessanti, esperimenti culinari...
Forse tutte queste “frenetiche” attività stanno sedimentando o forse c’e’ bisogno di uno stacco, da cosa non saprei.

Certo è che da quando sono in montagna, in questo minuscolo paesino dell’ Appennino tosco-Emiliano, i miei ritmi sono radicalmente mutati. Tutto si è come rallentato, anche le frequentazioni con le persone: poche e sceltissime.
Quasi mi dovessi disintossicare da mesi di corse contro il tempo, di incastri geometrici per riuscire a concentrare in 24 l’universo mondo.

Ora tutto è misurato: il tempo, lo spazio.
Al punto che quando mi reco a fare spesa al mercato, la folla, le auto, i negozi stridono con il mio nuovo perimetro esistenziale.

Ieri sera mi sono concessa un cinema, vincendo la proverbiale pigrizia estiva che mi contraddistingue.

Anzi, diciamola tutta, persino la settimana scorsa sono andata al cinema, cosa da record!

In ordine ho visto:”Lo chiamavano Jeeg robot” e “La pazza gioia”.
Consigliati ai mei 3 lettori e ½ entrambi.

Il primo è all’ apparenza un grande fumettone: personaggi grotteschi al limite della fantasia che però, nel loro essere sopra le righe, tracciano un ritratto desolante della realtà contemporanea.
Si ride a tratti, a tratti si chiudono gli occhi per poi chiedersi, al termine della pellicola, cosa sia diventato il nostro Paese se davvero per salvarlo c’e’ bisogno di un supereroe.

Il secondo affronta lo scottante tema del disagio mentale. Apparentemente più tragico del rocambolesco fumettone, in realtà regala, a differenza del primo, la speranza della rivincita attraverso gli affetti umani.

E mentre disquisisco di film attendo che termini la cottura il mio pane: dalla cucina sta giungendo un invitante aroma di casa, famiglia, radici.

Parlando di radici: questa mattina mi sono cimentata nella preparazione dei tortelli, ricetta cult del crinale reggiano.

Per ora mi sono limitata ad un’attenta osservazione e ad una solerte manovalanza, ma prometto di mettermi in gioco in prima persona per colmare le mie voragini culinarie!

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