A A A ESORCISTA CERCASI

Notte folle la scorsa!

Serata tipidina: film pacco e una buona lettura, poi finalmente il tanto desiderato sonno.

E fino a qua, tutto bene!

Ore 02:30 circa. Odo una vocina flebile. Mi giro nel letto e ripendo a dormire. Ecco allora che mi sento scuotere. Oddio, non è un sogno. Mi volto, apro gli occhi e davanti a me, nella penombra, vedo la sagoma di Nina, ritta,i capelli scarmigliati.

Ancora in preda ad un rimbambimento acuto non colgo pienamente la realtà, allora con uno sforzo sovrumano mi metto a sedere sul letto, strofino gli occhi come nei più classici dei cartoni animati e spalanco la bocca. Sì è davvero lei, Nina. Non c'è dubbio, non è un sogno, è lei in carne e ossa e per di più parla.

Parla e lamenta un fastidio che, per rispetto nei suoi confronti, non paleserò.

Allora mi alzo, mentre Alessio, dalla parte opposta del letto accende la lampadina sul comodino per dare un senso al nostro sommesso vociferare.

Subito mi  calo nei panni della mamma competente e premurosa, mentre il mio vero io strilla e batte i piedi per tornare a letto, accoccolato sotto le lenzuola.

Pomata, tachipirina e poi, dai Ninetta, un poco di pazienza e poi passa e, ti prego, abbassa il tono di voce, perchè i vicini, questa volta, mi forano le gomme dell'auto nuova e non è cosa buona.

Torno a letto, convinta che le mie parole rassicuranti abbiano fatto centro.

Uno, due, tre minuti e poi il lamento riprende e il tono cresce, cresce sempre più.

Inutile i vari tentativi, la pargola non smette, soprattutto non soffre a voce bassa.

Mi rialzo, le richiedo nuovamente di elencare tutti i sintomi, ma la situazione non cambia.

Lei continua col suo lamento, a voce alta, modello prefica, manca solo che si percuota il petto.

Torno in stanza e questa volta, oltre ad implorare tonalità più basse aggiungo anche qualche velata minaccia

Ebbene sì, "timeo" il vicino anche se cordiale.

Verso le 3:30 capiamo che il nostro pronto intervento non è servito ad una beneamatamin ...

Nina chiede a gran voce il Pronto soccorso.

E' il panico. Pensiamo persino di rivolgersi ad un ospedale più lontano del San Carlo e San Paolo, dove ormai siamo di casa e dove al nostro nome si danno alla fuga.

Facciamo una rapida carrellata, ma alle tre passate è difficile recitare la litania dei santi, così optiamo per la vicinanza: San Carlo.

Ci vestiamo, io penso anche ad una sciarpa che possa coprirmi il viso e nel tragitto provo anche il fantozziano accento svedese, tutto per confondere l'avversario e passare inosservati.

Arriviamo e troviamo poveri infermieri dal volro stravolto che, nonostante la stanchezza, accennano pure a un sorriso.

Il PS è vuoto e così rapidamente finiamo in pediatria.

Visita, esito ... incerto, terapia ... a tentativi ed errori e poi via, di corsa alla farmacia di turno più vicina.

Naturalmente la pomata ricercata NON C'E'!

All'alba delle 04.40 siamo a casa. Di nuovo il pigiama e poi un sonno profondo fino al mattino alle 7:30, perchè driiiiin

Sveglia! E' l'ora dell'antibiotico per la piccina!!

Si alza Alessio, io continuo a dormire imperturbabile, dimentica di essere e moglie e, soprattutto, madre.

Poi apro gli occhi, mi  alzo e a tavola trovo pure un fragrante e profumatissimo croissant di Carta da zucchero.

Dai, si riprende, ma con un po' di dolcezza!

Ora, alle 19:30, dopo un calice di Lugana così, a secco, mi appropinquo a terminare la preparazione della cena. POLLO AL CURRY E RISO BASMATI, nella speranza che il misticismo indiano distribuisca pace, serenità e SONNO per tutti noi.

OMMMMMMM


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