INTERROTTA

Ho impeigato dieci minuti a trovare il titolo per questo post, perchè mi è difficile riassumere in una sola parola quel gomitolo di sentimenti che mi porto dentro questa sera.

So solo che se non scrivo non riuscirò poi a dormire, tante sono le immagini, i ricordi, i pensieri, le paure che stanno girovagando nella mia mente.

Doveva essere una serata spensierata di musica, incontri, birra bevuta da una bottiglia mentre si misura passo a passo il quartiere, tra un saluto distratto e un abbraccio sincero.

E per un tratto lo è anche stata. Prima la tappa in birrerie per festeggiare la pagella di Nina e poi la Notte bianca baggese.

Poi da lontano il volto caro di un'amica, qualche battuta e poi una notizia che mi ha completamente destabilizzata, perchè interna al branco.

Si può non vedersi e non sentirsi anche per anni, ma l'affetto rimane immutato quando si è fatto un pezzo di strada insieme, un pezzo fondamentale.

E quando penso ai miei lupi, li immagino come immortalati in un'istantanea dai colori ancora squillanti, quelli della giovinezza spensierata.

Molti di loro li vedo ancora, più di rado, ma li vedo: il volto è arricchito da qualche segno lasciato dallo scorrere del tempo e i capelli sono impreziositi da qualche filo d'argento, ma i loro occhi sono sempre quelli degli amici che amo forse ora più di allora, perchè la distanza me ne ha fatto apprezzare meglio il valore.

Una cosa non so fare: immaginarli in situazioni di dolore. La mia mente rifiuta di saperli tristi o in difficoltà.

Così, quando mi accade, come questa sera, di cozzare contro la realtà, rimango impietrita, perchè non so accettare, la mia carne si rifiuta di saperli nel dolore.

Riaffiorano alla mente i giorni spensierati alla ricerca di un futuro ancora tutto da costruire.
Per alcuni di noi la realtà si è palesata assi presto, troppo presto.

A volte penso persino che il destino con qualcuno sia stato non solo perfido, ma persino beffardo.
Troppo.

Stop

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