TRASPARENZA

Ci sono giorni in cui prenderei il cellulare con tutti i suoi annessi e connessi e lo scraventerei giù dalla finestra, sennonchè, abitando a piano terra rischierei anche di ritrovarlo illeso.

Se c'è una cosa che non tollero e mi manda in bestia è la non risposta ai messaggi, sms, wa che siano.

Ho nostalgia delle vecchie telefonate, al termine delle quali si aveva, più o meno il polso della situazionee si capiva se si era stati di troppo, se, di contro, lo scambio di battute era stato gradito, ma mai la sensazione di essere trasparenti, invisibili all'altro, un nulla.

Trovo che leggere un messaggio e non dare riscontri sia, almeno per me, inconcepibile. Piuttosto un "vaffanculo mi hai scassato i cabbasisi", ma il silenzio ha tutto il sapore dell'indifferenza, di quella che mi fa fare otto passi indietro e mi riporta al via.

Faccio ammenda per tutte le risposte date in ritardo per i mille motivi che costruiscono una giornata.

Tardi, rossa di vergogna o anche solo per buona creanza, ho però sempre risposto, siamo onesti fino in fondo, la maggior parte delle volte.

Salvo con le persone con le quali c'è grande confidenza, prima di telefonare mi faccio mille scrupoli: temo di essere inopportuna, di interrompere qualcosa ... allora talvolta faccio ricorso ai messaggi per chiedere il permesso di comporre il numero e drinnnn

Probabilmente sono sbagliata io, ma mi hanno cresciuta insegnandomi a non invadere il campo avversario e a non essere di troppo, così l'invadenza è una delle mie paure maggiori.

Temere di aver arrecato disturbo. Ecco, volendo sintetizzare.

Il silenzio, la muta risposta ad un messaggio inoltrato e lasciato cadere nel vuoto conferma questi miei timori.

Così io mi chiudo a riccio e caccio fuori gli aculei per non essere avvicinata.





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