GATTAMORTISMO

Sarò breve, ma spero chiara e incisiva.

Se c'è una categoria di persone che detesto sono le "gatte morte", sì quelle persone che "tomo tomo cacchio cacchio", come direbbe la napoletanissima mia vicina di casa, strusciano intorno alla vita come gatti, fanno le fusa, ammiccano, ma senza mai esporsi. Sempre di tre quarti, mai a figura intera, sempre al riparo, mai in pieno sole, sempre con una via di fuga in tasca. Comodo, sicuro, mai pericoloso.

Non sopporto il loro cerchiobottismo, probabilmente perchè io non riesco mai a non esprimere un mio punti di vista o a prendere posizione, cosa che talvolta mi ha anche causato non pochi guai, ma così sono e così resto. E allora non capisco, proprio non ci riesco, come si faccia a galleggiare sempre sul pelo dell'acqua senza sentire mai la necessità di immergersi, trattenere il respiro e guardare ciò che sta sotto, dentro, di lato a noi.

Ancor più non mi appartiene quel finto essere per bene, quando è facile intuire, da atteggiamenti, ammiccamenti ciò che forse negano anche a loro stessi. Il lato oscuro?

Lato oscuro, che espressione poco felice, semplicemente la complessità della natura umana, il nostro essere sfaccettati che, viva, ci rende persone di spessore e non solo figure bidimensionali.

Amo le strade tutte curve e tornanti, i rettilinei mi annoiano e mi fanno venire sonno.
E' per questo che anche le persone di cui amo cirocondarmi sono toruose, talvolta spigolose, spesso da scoprire, ma vere.

Quindi qui concludo e mi congedo con un sincero augurio: buona notte a tutti, anche alle gatte morte.

Miao






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