CI SIAMO

Ci siamo, ancora una manciata di secondi e poi ... si torna nella metropoli.

Non c'è volta in cui riesca ad arrivare preparata.

Il momento dell'addio riesce sempre a cogliermi di sorpesa.

Andarmene da questo buco di mondo equivale a strapparmi un lacerto di carne: fa male e per giorni sanguina.

In realtà la partenza non è domani, ma sabato, però so che  mi aspetta una giornata di bagagli, saluti, arrivederci al prossimo anno, che poco riesco a reggere emotivamente.

In questo piccolo paese c'è tutto ciò di cui ho bisogno per sentirmi serena: le persone che amo, anche se tante sono sparpagliate in tanti angoli del mondo e nel mio universo perfetto dovrebbero essere qui, accanto a me.

Ci sono le stelle che brillano davvero nel cielo e la luna che ti fa l'inchino e i monti che ti circondano e ti proteggono. E poi qui non sei "una"   a caso tra la folla: possiedi nome, cognome, genealogia. Persino le pietre sanno chi sei e cosa vuoi.

Ecco. Tutto questo per dire che mi sento triste come chi è costretto ad emigrare, perchè è questa la casa e ormai non ho più dubbi.

Questa sera grande cena ai DUE PINI a Minozzo con una parte di famiglia per salutarci e condividere la gioia dell'ingresso in ruolo di Alessio.

Si è sentita la mancanza di Stefano, che non sono neppure riuscita a salutare, Roberta, Simo, Chiara e poi Rocco e poi Marco, Betti, Matteo e il mio piccolo grande Giova, il più piccolo della nostra big family.

Avrei voluto accanto a me tutti, tutti coloro che amo, ma anche così è stato bello.

Abbiamo cenato con vere prelibatezze reggiane, per custodire in noi il sapore della nostra  terra e sancire, con un calice di rosso fermo, il patto di un futuro ritorno.

Se fosse possibile vorrei trascorrere ogni minuto di questa giornata che mi separa dalla partenza SVEGLIA, per godere di ogni secondo della mia CASA.

Una casa che sento MIA nella carne e che, anche da lontano, mi chiama a sè.

E' il mio rifugio, è la voce dei miei avi, e il mio sangue.

Qui dove la terra è dura da dissodare, dove spesso frana, dove coltivare è fatica, dove il cielo accarezza i monti senza far loro del male, qui dove sono nati i miei nonni, dove mia mamma ha imparato a camminare, qui, terra straniera che ha adottato mio padre, qui dove mia figlia sta assaporando quanto è dolce il sapore della libertà, qui dove Alessio si è sentito accolto e avvolto nel manto caldo della famiglia, qui dove scrivere diventa per me naturale come mangiare e bere, qui, dove ho scoperto le prime gioie e le prime disillusioni, qui e solo qui è CASA.

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