COME SORELLE

Una è mora, l'altra castano chiaro, quasi bionda.
Una ha i capelli mossi, talvolta tra loro attorcigliati come fusilli, l'altra li ha dritti some spaghetti.
Entrambe sono alte e magroline.

Sono, per me, le bimbe più belle del mondo, un regalo preziosissimo: la mia Ninetta e la mia Noemotta.

Sono cugine, nate lo stesso anno, a pochi mesi di distanza e da sempre sanno l'una dell'altra.

Non si somigliano, nè fisicamente nè caratterialmente, ma sono come due imprescindibili parti di uno stesso meccanismo.

Noemi da sempre, fin da quando era una trottolina di pochi anni, è attratta dagli abiti e dagli orpelli femminili. Una volta, durante un litigio, Nina le aveva dato della "brutta maleducata". Lei è corsa da me per riferirmi dell'accaduto e chiedermi se davvero lei fosse brutta, tralasciando il maleducata, decisamente più tollerabile della mancanza di bellezza.

Nina, di contro, veste quasi sempre, diciamolo pure, sempre, tranne quando viene minacciata dalla sottoscritta, con abiti più maschili: pantaloncini corti oppure leggins e maglie.

Non mi scorderò mai quando Noemi, stupefatta al limite dello scandalo, mi ha domandato:"Marti, veeee (con quella "e" strascinata tipica dell'accento reggiano), ma la Nina mette sempre i pantaloni e gioca a calcio. E' proprio uun maschiaccio!".

Quando Noemi entra in casa nostra, la prima cosa che fa è controllare il proprio aspetto, ferma davanti al grande specchio del corridoi. Poi entra con fare disinvolto, gettando indietro una ciocca di capelli, vezzo che aveva anche quando i capelli erano cortissimi.

Ora sono lunghi e lei li tiene ordinatamente raccolti con un grazioso cerchietto.

Nina i capelli li ha lunghissimi, ma non si nota, perchè sono tutti mossi e, quando il tempo è umido, quasi ricci. Da piccina aveva metà teat riccia e metà liscia. Era buffissima.

Lei non si pettina, si liscia solamente la chioma, giusto per adempiere ad un dovere mattutino, poi, per il resto della giornata, li lascia in balio del destino.

Si fa sempre la coda di cavallo in un modo che non sopporto, dividendo i capelli in una scriminatura centrale e appiccicando dietro le orecchie le ciocche ribelli.

Risultato: un aspetto quasi monacale che mortifica il suo bel faccino furbo.

Diverse, ma complementari. Dove va l'una va anche l'altra, se mangia una mangia anche l'altra, se una va in bagno, l'altra le fa compagnia.

Le sento che parlottano tra loro e ridacchiano, forti della loro sincera e assoluta complicità.

Se una subisce un torto, l'altra se ne rammarica come se fosse lei la vittima e, insieme, tramano atroci vendette contro l'atrefice dell'imperdonabile misfatto.

Non stanno mai ferme: saltano, ballano, corrono, vanno in bicicletta.

Noemi è una straordinaria ginnasta, dotata fin da piccina di una elasticità che solo l'uomo elastico... Mentre ti parla, lei, con disinvoltura, alza una gamba e se la porta vicina all'orecchio.

Fa la ruota in modo perfetto e cerca di insegnarla a Nina che, povera, ci prova, ma plana sempre modello pachiderma. Poi ridono entrambe e ci riprovano.

Non sono invidiose l'una dell'altra, anzi, hanno capito molto presto la bellezza del loro essere diverse.

Dall'anno scorso uno dei loro giochi preferiti (Noemi è riuscita a far emergere un sottile strato di femminilità in Nina) è provare e riprovare, con differenti combinazioni, nostri vecchi abiti, gonne, magliette.

Così, quando al cambio di stagione mi accingo finalemente a decidermmi a buttare via indumenti che da anni non metto, succede che penso alle mie due scimmiette.
Allora prendo una borsina e li metto da parte, certa che, grazie alla loro fantasia, riacquisteranno smalto e bellezza.

Sono entrambe molto dolci, ma riescono anche ad essere due viperelle.

In comune hanno una qualità: la tenacia.

Nina con la danza, Noemi con la ginnastica ritmica non sentono il peso della fatica, ma con grande sacrificio, un sacrificio che io, alla loro età, non sapevo neppure esistesse, perseguono i loro sogni e cercano di ottenere i loro piccoli grandi successi, che poi si raccontano chiuse nella loro cameretta, lontane dalle orecchie curiose di noi adulti.

Sono bellissime insieme e mi commuovono quando le guardo cantare, ridere beate, perchè mi ricordano la mia infanzia spensierata.

Per questo sono loro molto grata, perchè attraverso il loro essere bimbe, torno un po'bambina anch'io.

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