ESTERI: DONNATINUZZA ... ALLE COZZE

Seconda giornata di mare. Oggi MONEGLIA.

La riviera ligure di levante la conosco, diciamolo pure, discretamente bene, eppure, nel corso degli anni, questo paesino mi è sfuggito.

Ho appreso della sua esistenza da un amico che qui ha la sua casa delle vacanze. Non lo sapevo neppure collocare geograficamente, pur avendolo attraversato migliaia di volte in treno durane le mie escursioni.

Torniamo a Moneglia.

Partendo da Sestri si deve attraversare un tunnel a tempo. Giuro, non è una battuta. C'è un semaforo che dura circa una ventina di minuti e che, allo scattare del verde, consente ai poveri automobilisti, fermi in coda, di attraversare il budello per giungere alla meta tanto agognata. Coplice anche la temperatura elevata, credo di non aver mai sudato tanto in vita mia. Rivoli di liquidi prodotti da mio corpo.

Poi arriva la parte più ardua: il parcheggio. Bisogna essere esperti del luogo per riuscire a trovare un buchetto dove infilare a forza la propria vettura.

Diversamente si fa che si paga un bel 15 neuro alla stazione.

La spiaggia di Moneglia è il top dei top per le famigliole con a seguito prole, confermo! Nina infatti si è divertita da matti. Il mare, a differenza di altri punti della Liguria, non diventa subito fondo, ma fino agli scogli, in relatà una barriera artificiale frangiflutti, è a misura di gamba umana.

Già, paradiso dei milanesi, anche il mare è stato piegato ai desideri dei natanti del fine settimana. Le onde e il mare grosso mangiano la spiaggia?Allora noi si ferma il mare.

Personalmente preferisco le calette e i litorali più selvaggi.

Il paesello, devo dire, merita. Piccolo, curato, ben tenuto, regala scorci caratteristici del panorama ligure, con le sue casette, tutte gocate in altezza, dai colori pastello, sbiaditi dalla salsedine che non perdona.

In alcuni tratti i carugetti sono davvero suggestivi.

Ciò che però ha davvero catturato la mia attenzione è una piccola chiesetta. Si trova alla sommità di una scalinata, sul lato sinistro della piazza che ospita la chiesa centrale.

In un primo momento non vi avevo neppure prestato troppa attenzione, attirata dall'architettura ben più imponente della chiesa madre: graziosa, ma non da urlo.

Uscendo da quest'ultima, lo sguardo si è come d'incanto posato su questa costruzione decisamente più piccola. 

Il richiamo è stato più forte del caldo, così mi sono avvicinata e, aperta una porta che introduce ad una piccolo cortile, ho sentito una dolcissima melodia.

Titubante sono entrata attraverso un portone già semiaperto e la sorpesa è stata grande.

Un'unica navata, coperta da un soffitto a capriate. Le pareti ricoperte da un ciclo di affresci purtoppo molto deteriorati, ma che, ad una prima analisi, parevano del Cinquecento. Sulla parete di destra le storie della Vergine, dalla nascita all'annunciazione. Di fronte, sulla parete di sinistra, una via crucis molto toccante.

Sotto le storie della passione di cristo, piccole formelle con vite dei santi: san Giorgio e il drago, San Martino. Questo quanto sono riuscita a vedere.

E la musica? No, non è stato un richiamo divino, semplicemente erano in corso le prove per un concerto pianoforte e viola. Anche questo notevole.

La giornata a Moneglia, dopo un ulteriore bagno di Nina, si è conclusa con l'acquisto di focaccia, farinata e vino per la nostra cena.

Dire grande scoperta è scorretto, perchè di questa enoteca, il DUE DI COPPE,
















già mi aveva parlato Dario, ma la sorpesa è stata nel trovare un vermentino locale che mmmm, è una bontà. 

E così, oltre al litro destinato alla serata, ne abbiamo acquistato altri cinque da portare in montagna.

Grazie Dario, continua nelle tue perlustrazioni enogastronomiche!

Tornati al nostro B&B, Ca' de pria, abbiamo apparecchiato in modo frugale la tavola e abbiamo dato fondo a tutto quanto acquistato, anche al vino. E crepi l'avarizia!

Che dire di Ca' de Pria. Di meglio non potevamo trovare. Accogliente la struttura e incantevole il contesto:  tutto attorno dolcissimi colli dal profuno di mare. Fresco e discreto come i suoi proprietari.

Questa mattina ci hanno accolti con una colazione davvero meritevole di lodi.

Torta di mele casereccia, pane e marmellate fatte in casa, formaggio locale e poi tanto altro.

Se mai qualcuno volesse fare un giro per la Liguria di levante, davvero consiglio questo tipi di appoggio. Punto strategico per raggiungere tutte le mete e rifugio dalla confusione e dalla calura del mare.

Domani altra tappa: Bonasola e Framura.


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