PIOVE! GOVERNO...
Piove, come ieri sera, come l’altro ieri sera..
Sarà un segno del destino?
Forse dall’alto qualcuno ci vuole dare un segno, magari un segno che potremo mettere in atto ad ottobre. Un segno, appunto, su un roboante NO!
Ma andiamo oltre.
Facciamo le frivole.
Ieri sera si decide di vedersi con Lucia e Paolino per un saluto pre partenza per le località vacanziere.
Pretesto: aperitivo musicale al Baggese di Via Masaniello. Una piacevolissima scoperta che non fa che ribadire quanto io sostengo da sempre, ovvero che Baggio è un gran paese.
Sì, dico paese a ragion veduta, non per un errore di battitura.
Baggio non è un quartiere, una porzione della grande e fagocitante Milano.
Baggio ha una sua identità, precisa e ben connotata, che i suoi abitanti, scrivente compresa, mi sembra palese, tengono a difendere e a conservare molto gelosamente.
Sono numerosissime le iniziative che animano le vie del borgo: dagli aperitivi in musica al teatro per strada fino ad una stagione concertistica di tutto rispetto che poco o nulla ha da invidiare ai teatri o auditorium meneghini, anzi, semmai arricchita, oltre che da musicisti eccellenti, dalla splendida cornice della Chiesa vecchia, quella dell’ “Orghen de Bagg”.
Tornando a noi.
Ieri sera decidiamo di sfidare il cielo lievemente plumbeo per avventurarci nel accogliente locale di cui sopra, quando una grandinata feroce si scatena su di noi.
Velocemente ci infrattiamo nel locale... È il povero Paolino?
No, lui no. Mentre noi socializziamo con avventore e clienti, lui sta sfidando le forze della natura per raggiungerci, tutto ciò a bordo del suo scooter.
Ormai stava spiovendo e il cielo regalava ai Baggesi uno splendido arcobaleno, quando intravediamo Paolo, fermo, davanti all’ingresso del bar, completamente fradicio.
Prima di entrare si sfila la tuta e poi ci raggiunge, lui, baggese fino al midollo, come fino al midollo intriso di acqua.
Ordiniamo: ottimi vini e altrettanto buone birre. E poi il buffet... Ricco, saporito, variegato, preparato da una trattoria, ovviamente Baggese: Infinito per due. Anche questa da provare, cari 4 lettori: Via Cusago, non potete sbagliare. Al venerdì, poi, grande aperitivo!
Che dire: quando uno abita a Baggio, il paese più bello di Milano, come fa a non scriverne e a non parlarne, anche solo per solidarietà nei confronti di chi, povero, magari abita in Centro, o, terribile dictu atque auditu, fuori, tipo Cusago, Abbiategrasso...
Quindi, per restare fedele alla linea e per approfittare della momentanea assenza della Nina, al mare con la nonna, mi appropinquo a porgervi i miei più calorosi saluti e me ne vado in birreria, Crazy Hope, Baggio, neppure a dirlo, Via Gianella, a degustare una delle tante birre da urlo!
Un brindisi a chi dagli scranni governativi continua a produrre schifezze.
Prosit!
Piove, come ieri sera, come l’altro ieri sera..
Sarà un segno del destino?
Forse dall’alto qualcuno ci vuole dare un segno, magari un segno che potremo mettere in atto ad ottobre. Un segno, appunto, su un roboante NO!
Ma andiamo oltre.
Facciamo le frivole.
Ieri sera si decide di vedersi con Lucia e Paolino per un saluto pre partenza per le località vacanziere.
Pretesto: aperitivo musicale al Baggese di Via Masaniello. Una piacevolissima scoperta che non fa che ribadire quanto io sostengo da sempre, ovvero che Baggio è un gran paese.
Sì, dico paese a ragion veduta, non per un errore di battitura.
Baggio non è un quartiere, una porzione della grande e fagocitante Milano.
Baggio ha una sua identità, precisa e ben connotata, che i suoi abitanti, scrivente compresa, mi sembra palese, tengono a difendere e a conservare molto gelosamente.
Sono numerosissime le iniziative che animano le vie del borgo: dagli aperitivi in musica al teatro per strada fino ad una stagione concertistica di tutto rispetto che poco o nulla ha da invidiare ai teatri o auditorium meneghini, anzi, semmai arricchita, oltre che da musicisti eccellenti, dalla splendida cornice della Chiesa vecchia, quella dell’ “Orghen de Bagg”.
Tornando a noi.
Ieri sera decidiamo di sfidare il cielo lievemente plumbeo per avventurarci nel accogliente locale di cui sopra, quando una grandinata feroce si scatena su di noi.
Velocemente ci infrattiamo nel locale... È il povero Paolino?
No, lui no. Mentre noi socializziamo con avventore e clienti, lui sta sfidando le forze della natura per raggiungerci, tutto ciò a bordo del suo scooter.
Ormai stava spiovendo e il cielo regalava ai Baggesi uno splendido arcobaleno, quando intravediamo Paolo, fermo, davanti all’ingresso del bar, completamente fradicio.
Prima di entrare si sfila la tuta e poi ci raggiunge, lui, baggese fino al midollo, come fino al midollo intriso di acqua.
Ordiniamo: ottimi vini e altrettanto buone birre. E poi il buffet... Ricco, saporito, variegato, preparato da una trattoria, ovviamente Baggese: Infinito per due. Anche questa da provare, cari 4 lettori: Via Cusago, non potete sbagliare. Al venerdì, poi, grande aperitivo!
Che dire: quando uno abita a Baggio, il paese più bello di Milano, come fa a non scriverne e a non parlarne, anche solo per solidarietà nei confronti di chi, povero, magari abita in Centro, o, terribile dictu atque auditu, fuori, tipo Cusago, Abbiategrasso...
Quindi, per restare fedele alla linea e per approfittare della momentanea assenza della Nina, al mare con la nonna, mi appropinquo a porgervi i miei più calorosi saluti e me ne vado in birreria, Crazy Hope, Baggio, neppure a dirlo, Via Gianella, a degustare una delle tante birre da urlo!
Un brindisi a chi dagli scranni governativi continua a produrre schifezze.
Prosit!
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